martedì 27 novembre 2012

"Ma sei italiano? E che ci fai qui in Inghilterra?"

Quando mi chiedono se val la pena venire a vivere a Londra, io rispondo sempre di sì. Vivere in un altro paese allarga gli orizzonti, mette alla prova la propria capacità di adattamento e insegna le differenze. Una cosa però è vivere 2 o 3 anni all'estero, un'altra è passarne 10 o più. Vivere a Londra è bellissimo, ma tutto ha un prezzo e quello che segue è un piccolo elenco delle "tasse" che Londra applica agli italiani (e non solo):

Si diventa "ibridi". Si vive in una sorta di limbo a metà tra le due culture, italiana e inglese. La cosa non è necesariamente negativa, anzi, se sai gestirla bene, puoi prendere il meglio delle due. Ma siamo esseri umani e siamo fatti di cuore e errori. E siamo difficili da accontentare. Londra è la nostra nuova casa e ci viviamo bene. Però sappiamo che non possiamo (e non dovremmo) dimenticare l'Italia che, volenti o nolenti, scorre nel nostro sangue. Risultato: vorremmo essere lì, un po' qua, ma 3/4 di là, con un piede a metà, la testa un po' qua, il cuore di là e anche viceversa. Insomma, un casino. In una delle pagine di questo sito ho letto una frase: "London is my town, but Italy is my country". Ognuno la interpreti come vuole. Io non so se sono al 100% d'accordo, ma per qualche ragione questa frase mi piace.

Il tempo. Sembra quasi banale dirlo, ma vorrei spiegarmi meglio. Non cadrò nel solito "qui piove sempre" perchè 1) non è vero 2) il problema non è il cattivo tempo ma la sua variabilità. Direte, vabbè, ci si fa l'abitudine. Vero, fino ad un certo punto. All'inizio ci si infastidisce un po'. Dopo 10 anni si capisce quale impatto massiccio ha la variabilità del tempo sulle cose che facciamo ogni giorno e soprattutto nel tempo libero. In Italia se ti alzi il sabato mattino e fa bello, farà bello per tutta la giornata. Allora è facile saltare in macchina e raggiungere il mare o la montagna (ovunque tu sia in Italia puoi raggiungerli in media in meno di 2 ore). L'Inghilterra ti insegna che se fa bello è bene mettere un ombrello nello zaino. Nessuna attività "outdoor" si può veramente programmare in UK. E se vivete a Londra, mare e montagna non sono un'opzione per la maggior parte dell'anno. Le montagne sono lontane (Peak District) e il mare (Brighton ad esempio) lo si può fare, se va bene, pochi weekend in tutta l'estate. La realtà è che per godersi il mare e la montagna italiani e inglesi vanno fuori dallo UK. Il che vuol dire prendere un treno o un aereo. Che vuol dire programmare il tutto con molto tempo di anticipo. E vuol dire anche che solitamente non è un'esperienza a basso costo. E se ci pensate bene, il tempo atmosferico non lo digeriscono del tutto neanche gli inglesi. Un numero impressionante di persone lasciano baracca e burattini per trasferirsi in Spagna e trascorrervi la pensione.

I rapporti sociali. Mettici il fatto che Londra è una grande metropoli, mettici che gli inglesi sono freddi e raffreddano anche chi gli sta intorno, ma i rapporti sociali qui richiedono una gran fatica. E quando finalmente costruisci una bella amicizia, di solito la perdi perchè l'amico o l'amica in questione decide di trasferirsi altrove. Alcune delle mie amicizie più strette sono tornate in Australia, Francia e Italia. Londra è un gran porto di mare dove pochi ci vivono ma quasi tutti ci passano.
Inoltre, trovo stancante la totale mancanza di interazione con gli sconosciuti, sul treno, nei negozi, per strada. Mai uno scambio di sguardi o di battute che non vadano oltre il banale.

Uscire richiede fatica. Mi spiego. Quasi tutte le attività d'intrattenimento o ricreative iniziano alle 7.30-8pm e finiscono prima delle 11.30pm. Teatro, concerti, perfino gran parte dei pub. Per chi lavora fuori dal centro e non ha un lavoro rigorosamente 9am-5pm, questo vuol dire correre a prendere i mezzi per arrivare in tempo. Paradossalmente ci si stressa per andare a godersi un momento di relax. E usciti da teatro o altro, trovare un posto dove mangiare un boccone diventa un'impresa. Le cucine dei pub chiudono in media alle 9pm, i ristoranti spesso prima delle 10pm a parte qualche caso fortunato. Se gli eventi iniziassero alle 9pm, come in gran parte delle città europee, la vita sarebbe più rilassata o almeno più gestibile.

Ecco la mia lista. Ma c'è ancora un altro prezzo da pagare... Il prezzo forse più pesante è quello di vedere l'Italia da lontano come un mondo bellissimo ma impossibile e dover trovare le parole per rispondere all'ennesimo straniero che ti chiede "Ma sei italiano? E che ci fai qui in Inghilterra?". Per loro è il paradiso. Vai a spiegare loro...