"Ma sei italiano? E che ci fai qui in Inghilterra?"
Quando
mi chiedono se val la pena venire a vivere a Londra, io rispondo sempre
di sì. Vivere in un altro paese allarga gli orizzonti, mette alla prova
la propria capacità di adattamento e insegna le differenze. Una cosa
però è vivere 2 o 3 anni all'estero, un'altra è passarne 10 o più.
Vivere a Londra è bellissimo, ma tutto ha un prezzo e quello che segue è
un piccolo elenco delle "tasse" che Londra applica agli italiani (e non
solo):
Si diventa "ibridi". Si vive in una sorta di limbo a metà tra le due culture,
italiana e inglese. La cosa non è necesariamente negativa, anzi, se sai
gestirla bene, puoi prendere il meglio delle due. Ma siamo esseri umani e
siamo fatti di cuore e errori. E siamo difficili da accontentare. Londra è
la nostra nuova casa e ci viviamo bene. Però sappiamo che non possiamo
(e non dovremmo) dimenticare l'Italia che, volenti o nolenti, scorre nel
nostro sangue. Risultato: vorremmo essere lì, un po' qua, ma 3/4 di là,
con un piede a metà, la testa un po' qua, il cuore di là e anche
viceversa. Insomma, un casino. In una delle pagine di questo sito ho
letto una frase: "London is my town, but Italy is my country". Ognuno la
interpreti come vuole. Io non so se sono al 100% d'accordo, ma per
qualche ragione questa frase mi piace.
Il tempo. Sembra quasi
banale dirlo, ma vorrei spiegarmi meglio. Non cadrò nel solito "qui
piove sempre" perchè 1) non è vero 2) il problema non è il cattivo tempo
ma la sua variabilità. Direte, vabbè, ci si fa l'abitudine. Vero, fino
ad un certo punto. All'inizio ci si infastidisce un po'. Dopo 10 anni si
capisce quale impatto massiccio ha la variabilità del tempo sulle cose
che facciamo ogni giorno e soprattutto nel tempo libero. In Italia se ti
alzi il sabato mattino e fa bello, farà bello per tutta la giornata.
Allora è facile saltare in macchina e raggiungere il mare o la montagna
(ovunque tu sia in Italia puoi raggiungerli in media in meno di 2 ore).
L'Inghilterra ti insegna che se fa bello è bene mettere un ombrello
nello zaino. Nessuna attività "outdoor" si può veramente programmare in
UK. E se vivete a Londra, mare e montagna non sono un'opzione per la
maggior parte dell'anno. Le montagne sono lontane (Peak District) e il
mare (Brighton ad esempio) lo si può fare, se va bene, pochi weekend in
tutta l'estate. La realtà è che per godersi il mare e la montagna
italiani e inglesi vanno fuori dallo UK. Il che vuol dire prendere un
treno o un aereo. Che vuol dire programmare il tutto con molto tempo di
anticipo. E vuol dire anche che solitamente non è un'esperienza a basso
costo. E se ci pensate bene, il tempo atmosferico non lo digeriscono del
tutto neanche gli inglesi. Un numero impressionante di persone lasciano
baracca e burattini per trasferirsi in Spagna e trascorrervi la
pensione.
I rapporti sociali. Mettici il fatto che Londra è
una grande metropoli, mettici che gli inglesi sono freddi e raffreddano
anche chi gli sta intorno, ma i rapporti sociali qui richiedono una gran
fatica. E quando finalmente costruisci una bella amicizia, di solito la
perdi perchè l'amico o l'amica in questione decide di trasferirsi
altrove. Alcune delle mie amicizie più strette sono tornate in
Australia, Francia e Italia. Londra è un gran porto di mare dove pochi
ci vivono ma quasi tutti ci passano.
Inoltre, trovo stancante la totale mancanza di interazione con gli
sconosciuti, sul treno, nei negozi, per strada. Mai uno scambio di
sguardi o di battute che non vadano oltre il banale.
Uscire
richiede fatica. Mi spiego. Quasi tutte le attività d'intrattenimento o
ricreative iniziano alle 7.30-8pm e finiscono prima delle 11.30pm.
Teatro, concerti, perfino gran parte dei pub. Per chi lavora fuori dal
centro e non ha un lavoro rigorosamente 9am-5pm, questo vuol dire
correre a prendere i mezzi per arrivare in tempo. Paradossalmente ci si
stressa per andare a godersi un momento di relax. E usciti da teatro o
altro, trovare un posto dove mangiare un boccone diventa un'impresa. Le
cucine dei pub chiudono in media alle 9pm, i ristoranti spesso prima
delle 10pm a parte qualche caso fortunato. Se gli eventi iniziassero
alle 9pm, come in gran parte delle città europee, la vita sarebbe più
rilassata o almeno più gestibile.
Ecco la mia lista. Ma c'è
ancora un altro prezzo da pagare... Il prezzo forse più pesante è quello
di vedere l'Italia da lontano come un mondo bellissimo ma impossibile e
dover trovare le parole per rispondere all'ennesimo straniero che ti
chiede "Ma sei italiano? E che ci fai qui in Inghilterra?". Per loro è
il paradiso. Vai a spiegare loro...
Nessun commento:
Posta un commento