lunedì 29 marzo 2010

OTTAVIO ANDRIANI: UN MARATONETA, UN CAMPIONE, UN UOMO!

E’ riuscito a spuntarla ancora una volta il “ghepardo” francavillese. Ottavio Andriani, tagliando per primo il traguardo della Treviso Marathon 2010 (14 marzo) ha staccato il biglietto d’accesso alle Europei di Barcellona, in programma nella prossima estate. 2h12’49’’ è il tempo impiegato dall’atleta della Polizia di Stato, tempo fortemente condizionato dal vento soffiato più del dovuto sulla cittadina veneta. Allo scopo di condividere con i suoi fans curiosità e particolari della sua vita, il maratoneta “azzurro” si è concesso volentieri ai taccuini del nostro giornale.

Quali sono le tue origini? Qual è stata la tua formazione di base?
Provengo da una famiglia modesta, mio padre faceva il sarto, ora è in pensione. Mia madre oltre a sbrigare le faccende domestiche accudiva ed educava me e mio fratello (eravamo gemelli). La nostra era una famiglia molto affiatata e con pochi grilli per la testa. Vizi non ne abbiamo mai avuti fondamentalmente perché non ce li potevamo permettere. Ogni estate finita la scuola sia io che mio fratello trovavamo impiego presso degli amici e così non restavamo a bighellonare tutto il giorno. Con i soldi che riuscivamo a guadagnare quasi sempre compravamo delle bici o qualche jeans di marca. Non ho mai chiesto dei soldi a casa, anche perché fortunatamente già all’età di 18 anni sono entrato in Polizia e ho avuto una mia indipendenza economica. Il più delle volte anzi, collaboravamo nell’economia familiare e di questo ne vado fiero tutt’oggi. Tutto ciò che ho sempre posseduto (bici, scooter, moto, macchina, casa) è solo ed unicamente frutto del mio impegno e del mio sacrificio. I miei non mi hanno aiutato più che altro perché non erano nella possibilità di poterlo fare, ma io li ringrazio sempre per ciò che mi hanno insegnato negli anni. Insegnamenti che non hanno prezzo.

La tua infanzia è stata significativa nella definizione della tua carriera da atleta?
Credo che la mia infanzia sia stata fondamentale in ciò che sono tutt’ora. Avevo un fratello gemello per cui lo “scontro” e il “confronto” con lui erano quotidiani. Uno stimolo continuo a far sempre meglio, a non essere secondo, una sana competitività che mi ha fatto crescere facendo dell’impegno e della dedizione al lavoro i miei valori principali.

Quando hai iniziato a correre? Perché hai scelto l’atletica? Hai praticato altri sport prima di affacciarti ad essa?
Ho iniziato a correre per gioco a 15 anni e l’incontro con l’atletica è stato del tutto fortuito. Al gruppo sportivo pomeridiano della mia scuola c’era più donne che uomini, ecco il motivo per cui mi sono avvicinato allo sport. Poi una volta arrivati lì c’erano da preparare le corse campestri e per me che ero sempre abituato a correre scalzo in campagna tutto è stato naturale. Però lo sport che amavo e che in passato praticavo era il tennis, mi è sempre piaciuto e mi piace tutt’ora ma poco si concilia con la mia attività attuale, ragion per cui ho dovuto, mio malgrado, metterlo da parte.

Quando hai capito che ci sarebbe stato feeling tra te e la corsa?
Quando a 16 anni io e mio fratello siamo arrivati primo e secondo ai Campionati Italiani di Corsa Campestre. Se tutto sino a lì poteva essere un gioco che poteva finire da un momento all’altro, dopo quella volta ho iniziato a pensare che ci potesse essere un futuro in questa attività e così è stato.

Ci sono emozioni che naturalmente e sistematicamente provi prima di una gara?
Sicuramente “invecchiando” si impara a gestire meglio le proprie emozioni, anche se posso sicuramente dire che l’emozione che ho provato alla mia prima gara era praticamente la stessa che ho provato nel 2008 ai nastri di partenza delle Olimpiadi di Pechino. Diciamo che ciò che cambia è il confronto per ciò che stai facendo. A 15 anni, senza esperienza alcuna, anche la gara di selezione scolastica ti può apparire come la competizione più importante della tua vita. L’emozione che si prova al via di ogni gara è comunque sempre la stessa, cambia il modo che hai di gestire “al meglio” tali emozioni.

Grazie all’atletica hai avuto la possibilità di conoscere diverse realtà nel mondo intero. Diciamo che viaggiare in lungo e in largo per il globo terrestre è stato uno dei vantaggi di questo sport. Senza la corsa difficilmente avrei visitato tanti posti e scoperto tante culture diverse rispetto alla nostra. Tutto questo mi ha permesso di avere una visione molto “ampia” della vita. Ora che ho 36 anni compiuti e che a casa mi aspettano sempre una moglie ed una bimba, cerco di allontanarmi il meno possibile, anche se involontariamente questo sport mi porta ancora a stare spesso lontano da casa per lunghi periodi.

Hai qualche interessi o hobby all’infuori dell’atletica?
Mi piace molto la comunicazione in genere, la radio in particolare. Dicono anche che abbia una buona voce ed una parlantina alquanto spigliata, io non so se crederci o meno, però mi piace molto parlare, questo sì.

Quali sono i posti in cui ti alleni?
Mi alleno spesso lontano da casa, il più delle volte per necessità e non per scelta. D’inverno andiamo quasi sempre al caldo (Namibia, Kenya), d’estate al contrario al fresco (Livigno, Saint Moritz). A casa purtroppo passo poco tempo anche perché oltre a mancare le strutture sarei comunque da solo a correre visto che in molti hanno smesso e quindi trovo compagnia nei raduni con la Nazionale.

Come ti alleni generalmente? Segui una dieta specifica?
Mi alleno due volte al giorno tutti i giorni, la domenica solitamente una sola volta ma per più tempo. Non adotto una dieta particolare, la nostra dieta mediterranea si sposa bene con i principi nutritivi di cui ho bisogno allenandomi. Sono però banditi gli eccessi e i dolci me li concedo solo alla domenica.

Quale sarebbe stato il tuo mestiere, se ti fossi affacciato all’atletica?
Potrei abbozzare un sacco di mestieri che avrei potuto fare, onestamente però non so cosa sarei stato capace di fare, ma so di certo che sarei in ogni modo riuscito a realizzarmi in qualche campo.

Cosa pensi di fare dopo la fine della tua carriera?
Bella domanda. Ancora non mi sono posto questa domanda. Di sicuro resterò nell’arma della Polizia, poi se mi troverò bene proverò a fare carriera.

giovedì 25 marzo 2010

IL PUNTO SULLA SERIE D - GIR.H: IL FASANO TORNA A SPERARE NEI PLAY OUT. TUTTO INVARIATO AL VERTICE


Senza scontri diretti, la 31ª giornata poteva riservare sorprese solo in caso di exploit delle squadre sfavorite dal pronostico. Invece la domenica ha rispettato come non mai le gerarchie, registrando i successi di tutte le prime sette formazioni della classifica. Si ferma solo la Casertana, che perde sensibilmente contatto dalla zona playoff, ora distante sei lunghezze. Essendo rimasto tutto immutato, la giornata finisce con l'essere favorevole alla capolista Neapolis Mugnano, che conserva tre punti di vantaggio sul Pianura, in aggiunta al turno di riposo già osservato. Con i gol di Bonanno, dell'ex Sergi e di Moxedano, i biancazzurri di Castellucci hanno battuto il Francavilla Fontana, che era riuscito a ridurre il passivo sul 2-1 con Schirinzi, ma resta drammaticamente al penultimo posto. Il successo del Pianura, a firma di Allocca e Scarpato, è significativo per tre ragioni: intanto fa sorridere il neo tecnico Scarfato, poi arriva contro l’imbattuto Matera della gestione Rizzo e per di più è firmato in rimonta dopo il vantaggio lucano di Carretta. Vince perentoriamente e si conferma al terzo posto la Virtus Casarano. Il ragguardevole 0-3 di Torre del Greco arriva grazie a Villa, Contino e Genchi. Salgono a 13 i risultati utili dei rossoblu anche se la vetta rimane a 8 lunghezze, peraltro col riposo da osservare nel prossimo turno. A pochi chilometri dal “Liguori”, va al Sant'Antonio Abate la quasi stracittadina con l’Angri. Il 2-0 è firmato da D'Aniello e Tedesco. Gli abatesi consolidano il quarto posto, rintuzzando l’assalto della Forza e Coraggio che a sua volta passa a Grottaglie con la prodezza di Massaro nel finale di gara. I beneventani possono così mettersi alle spalle il mal di trasferta (1 punto in cinque gare). Fuori dalla zona playoff fanno bottino pieno anche il Pomigliano ad Ischia (zampata decisiva di Ramora) e il Francavilla in Sinni, nel derby interno con il Pisticci. Finisce 3-0, con i sigilli dei soliti noti Del Prete, Di Senso e Chisena. In ottica quinto posto, da cui distano 3 e 4 lunghezze, le squadre di Corino e Lazic possono così giocarsi ancora delle chances. Per effetto dei riconfermati rapporti di forza, la classifica registra poche variazioni anche nella fascia centrale e nelle zone basse. Ma le due residue vittorie in una gara senza pareggi hanno un alto peso specifico. L’Ostuni infatti guadagna un margine di + 6 sul sest'ultimo posto ed il Fasano con la tripletta di Piovan al Bitonto entra a tutti gli effetti nella corsa per evitare la retrocessione diretta.

martedì 23 marzo 2010

L'OSTUNI BATTE LA CASERTANA E VOLA A +6 DALLA ZONA ROSSA

La Casertana torna da Ostuni con una sconfitta e mille rimpianti. Finisce 2 a 1 per i pugliesi, con i padroni di casa che trovano il gol del definitivo vantaggio, in 9 contro 11 a pochi minuti dal termine della gara. E’ Ivan Salzano, l’uomo della provvidenza per la formazione di mister Lombardo. Il bomber nativo di Caserta, realizza il suo sesto gol consecutivo, e spegne le speranze di aggancio alla zona play-off per gli uomini di mister Feola. Casertana con il rientrante Florindo e senza lo squalificato Criscuolo. In avanti Olcese e Mautone.

Primo tempo giocato con poca intensità dalle due squadre. L’importanza della posta in palio rende la gara poco spettacolare. Gli ospiti hanno una buona occasione per passare in vantaggio al 13’ con Olcese: la conclusione del bomber rossoblu, da buona posizione, termina alta. L’ Ostuni si rende pericoloso solo nel finale: buono lo scambio De Simone- Salomone al 43’ cross al centro per Catalucci che arriva in ritardo nella deviazione.

La ripresa è di tutt’altro vigore e vivacità. Al 3’ pronta respinta del portiere pugliese Iafullo, su una punizione insidiosa di Guadagnuolo. Sul conseguente corner Florindo di testa manda di poco fuori. L’Ostuni alla prima vera occasione trova il vantaggio, in maniera fortuita. Corner di De Simone, tiro al volo di Melis, con Foschini che devia in rete. Pochi minuti ed arriva il pareggio della Casertana. Questa volta lo stacco di Florindo su un calcio piazzato del solito Guadanuolo è perfetto, per l’ 1 a 1. I padroni di casa protestano in maniera vibrante per la posizione del difensore al momento del colpo di testa. A farne le spese è Foschini che in un minuto viene ammonito due volte. L’ Ostuni rimane addirittura in 9 al 31’ per l’espulsione del neo entrato D’Arcante per un brutto fallo su Bencardino. Ma i pugliesi nonostante la doppia inferiorità numerica trovano incredibilmente, il nuovo vantaggio al 43’. Cross di Borini e stacco perfetto di Salzano che batte Capasso per il definitivo 2 a 1. Non bastano ben 8 minuti di recupero, in cui vengono espulsi Gilfone Guida e mister Feola, alla Casertana per ristabilire la parità.


OSTUNI: Iafullo 6; Matera 7 De Simone 6 Melis 6,5 Orlando; Catalucci 6 (9’ st Ciaramitaro) Borini 6,5 Foschini 6 Pollaro 6 (23’ st D’Arcante 5 ) ; Salomone 6,5 Salzano 7 . A disp. Furone, Dimida, Miccoli, Kreshpa, Parisi. All. Lombardo

CASERTANA: Capasso 6 , Guida 5,5 Stigliano 6 (27’st Simone sv) Florindo 6,5 Raucci 6( 37’ st Gilfone); Bencardino 6,5 Mastroianni 5,5 Monaco 6 (31’ st Pinto sv) Guadagnuolo 6; Olcese 5,5 Mautone 5,5 .A disp. Schiavella, Fucci, Torrens, Errico. All. Feola

ARBITRO: Marchesini di Legnago 6

MARCATORI: 16’ st Foschini (O), 25’ st Florindo (C), 43’st Salzano (O)

NOTE: Espulsi al 26’ st Foschini (O) per doppia ammonizione; D’Arcante (O) al 31’st per fallo di gioco; Gilfone (C) 45’st per fallo di reazione; al 48’st Guida(C) per fallo da ultimo uomo .Al 43’ st l’allenatore della Casertana Feola per proteste. Ammoniti Salzano (O). Rec 1' pt , 8’st.

FEOLA: "MI ASSUMO LE RESPONSABILITA' DELLA SCONFITTA"

L’amarezza per l’incredibile sconfitta di Ostuni, maturata in un finale accesissimo, è tutta nelle parole di mister Feola: "Mi assumo ogni responsabilità per questa sconfitta”. Esordisce così in sala stampa il tecnico della Casertana. “In 9 contro 11 ho provato a vincere la partita, con alcune sostituzioni che sarebbero dovute servire a dar maggior spinta offensiva. La mia squadra ha però peccato di presunzione ed alla fine siamo stati puniti dall’Ostuni” . Tanto il rammarico per non aver saputo approfittare della doppia superiorità numerica, ma soprattutto tra i campani tanta la delusione per una sconfitta che forse pregiudica definitivamente le speranze di agganciare la zona play-off, soprattutto dopo i risultati delle dirette concorrenti. “ Volevamo ottenere un risultato positivo per continuare la rincorsa un piazzamento negli spareggi promozione – continua Feola- , ma una squadra che ha queste ambizioni non può farsi sorprendere così. Ho visto troppa presunzione e poca umiltà in alcuni giocatori. Abbiamo fatto davvero un buon campionato. Per questo oggi sono davvero amareggiato per l’atteggiamento avuto contro l’Ostuni dalla mia formazione”.

mercoledì 10 marzo 2010

TRA OSTUNI E TURRIS VINCE LA PIOGGIA

Ad Ostuni a vincere è solo il maltempo. Lo spareggio salvezza tra la formazione di casa e la Turris di mister Mandragola è stato rinviato per la copiosa pioggia che ha reso impraticabile il terreno di gioco del “Comunale” della “Città Bianca”. Dopo vari sopralluoghi l’arbitro Mangino di Tivole, insieme a i due capitani Foschini e Russo, ha constatato l’impossibilità di dare avvio alla gara. Con ogni probabilità la gara sarà recuperata mercoledì 31 marzo .Si attende solo il placet della Federazione. Dopo la vittoria di domenica scorsa per Longobardi e compagni uno stop imprevisto, che si aggiunge alla sosta programmata di domenica scorsa. I corallini torneranno in campo domenica 21 marzo, quando sul terreno amico incontreranno il Casarano di Salvo Bianchetti, che nelle ultime giornate sta proseguendo una difficile rincorsa al duo di vetta campano Neapolis-Pianura.


OSTUNI: Iafullo; Catalucci De Simone Melis Matera; Borini Ciaramitaro Pollaro Foschini; Salomone Salzano. A disp. Semprevivo, D’Elia, Catalano, Kreshpa, Scarongella, Di Capua, Dimida. All. Lombardo

TURRIS: Sorrentino; Coppola Montariello Noviello Vivona; De Carlo Visciano D’Ambrosio Teta; Russo Longobardi.A disp. Prete, Letterese, Galluccio, Savino, Celiento, Cuomo, Grillo. All. Mandragora

ARBITRO: Mangino di Tivoli

martedì 9 marzo 2010

FRANCAVILLA, PRENDERSI TUTTO PER CONTINUARE A SPERARE

Non sembra più un campionato quello del Francavilla. E’ una scia di fumo, se guardiamo alle prospettive. E’ un immenso pantano, se ci concentriamo nelle partite fatte, sulla pochezza del calcio prodotto, sull’inesorabile destino che avanza. Ci si muove, ancora, tra progetti e problemi, tra delusioni e mortificazioni. In un clima di mimetizzata precarietà. Tutto, a parole, sembra ancora realizzabile: schivare i play out, salvarsi sul campo, evitare le brutte sorprese. Molto, nei fatti, va verificato. Bitonto-Francavilla può, intanto, abbattere l’ultima illusione, oppure tenerla in vita. Dipende dal risultato, è ovvio. Capitan Di Punzio sembra convinto di potercela fare. “Finché non c’è un verdetto di condanna, il Francavilla non si arrende. Io continuo a pensare a qualcosa di possibile, che può ancora avverarsi. Dobbiamo cominciare a vincere e non smettere più. A partire da domani. La speranza esiste, Non è morta. Si va in campo con un unico obiettivo: prenderci tutto”. Per prendersi tutto il Francavilla dovrebbe ricordarsi come si fa. Non gli riesce dallo scorso 27 gennaio: 4-0 al Benevento. Da allora un lugubre susseguirsi di cadute dolorose e di tagli, di genaili pensate e di tonfi. Il Francavilla è immobile da troppo. Impalpabile da sempre. Una squadra che, per com’è strutturata, non sembra più in grado di imporsi un ritmo e di darsi una direzione di marcia. Non vince perché segna pochissimo. Perde o pareggia perché si fa infilare facilmente. La crisi è facile da leggere anche se Di Punzio parla di forza inesplorata e di fiducia da ritrovare. “Io non l’ho ancora persa. Penso che il Francavilla di Pianura, quello visto nella ripresa, sia una squadra credibile. E anche contro il Sant’Antonio Abate quella credibilità è stata nuovamente visibile. Io, almeno, l’ho vista”. Per contorcere il dito nella piaga c’è da aggiungere l’infortunio di Paglialunga, baluardo sul quale, finora, si è poggiata l’intera forza difensiva dei biancazzurri. Venti giorni di stop per lui per una piccola lesione al collaterale. A sopperire la sua mancanza pare che la società abbia tesserato Antonio Gallù. Il difensore conosciutissimo per aver vestito fino allo scorso anno la maglia del Francavilla, è svincolato a causa dell’infortunio grave avvenutogli nella periodo di preparazione pre-campionato con il Racale, e da tempo aveva iniziato il recupero proprio sul green del ‘Giovanni Paolo II’, da due giorni si è aggregato al gruppo (da parte della società il comunicato non è stato ancora stilato). Ruisi, nelle ore un po’mosse della vigilia, sta scegliendo gli uomini da impiegare e sta meditando la strategia. Gioca la squadra che ha pareggiato contro il Sant’Antonio, a parte le forzate rinunce per squalifica a Malagnino (1) e Schirinzi (2), dentro Russo e Maraschio. Una squadra che, se tiene la linea difensiva troppo bassa e non si giova dei ripiegamenti puntuali degli esterni alti, rischia di andare in inferiorità numerica in mezzo al campo. Dove il Biotonto promette di ammassare uomini, lasciando al solo Di Pierro il compito di coprire l’intero fronte offensivo.
Anche il Bitonto è convinto di potercela fare. E’ una squadra strana. Ha sicuramente più punti del Francavilla, ma non è detto che sia afflitto da meno problemi (su tutti gli stipendi arretrati da novembre ai calciatori e la squalifica del proprio campo fino al 16 maggio. Il match, infatti, si disputerà sul neutro di Martina Franca e a porte chiuse. Il campo ci aiuterà meglio a comprendere. Sarà comunque utile. Bitonto-Francavilla comunque potrebbe avere un seguito ulteriore. E nemmeno occorre spiegare il perché.

domenica 7 marzo 2010

DI NOLA: "MI SAREI ASPETTATO DI PIU' NEL SECONDO TEMPO"

Soddisfatto, ma sperava in qualcosa in più. E le sue sensazioni non rappresentano assolutamente un contrasto. Mario Di Nola aveva sognato il colpo: il tecnico del Sant’Antonio ha studiato con attenzione la gara, con il desiderio di sbancare Francavilla Fontana. Alla fine è arrivato un punto: meritato, utile, mai in discussione. Per il ‘colpaccio’ esterno bisognerà attendere. L’allenatore campano, d’impatto, spiega così l’andamento della gara. “Abbiamo disputato un buon incontro, - afferma – ma nella seconda frazione speravo di poter ottenere qualcosa in più. Soprattutto quando il Francavilla era in difficoltà, dovevamo approfittarne. Al di là di questo, però, ho visto ciò che serve: determinazione, attenzione, concentrazione. Dobbiamo essere più abili, però, nel capire il momento in cui possiamo affondare la squadra avversaria”. Poi si sofferma sul momento di appannaggio dei suoi ragazzi a partire dalla seconda frazione. “Questo è ciò che rimprovero ai miei ragazzi, non è pensabile regalare oltre trenta minuti il possesso palla all’avversario, l’unica cosa positiva è che siamo stati bravi a controllare ogni tentativo d’affondo, la difesa è stata perfetta e puntuale. Da premettere pure che il Francavilla aveva tanta voglia di far bene visto il nuovo cambio d’allenatore, non era facile gestire le incursioni piene di tanta voglia e tanta grinta”.

PARI GIUSTO TRA FRANCAVILLA E SANT'ANTONIO ABATE

FRANCAVILLA FONTANA – Un solo punto per il Sant’Antonio Abate nella trasferta pugliese di Francavilla Fontana. E’ il minimo garantito di una prova discretamente interpretata, soprattutto nella prima parte del primo tempo. Nella ripresa, invece, la squadra di Di Nola qualcosa di intentato lascia, assecondando la timida crescita del Francavilla. Il pareggio alla fine, è giusto. Premia le premurose attenzioni dei giallorossi, non mortifica i generosi slanci del Francavilla.

Al primo affondo della gara passa il Sant’Antonio: punizione di Coccorullo, raccoglie palla Costantino che, dopo essersi liberato di due avversari, scarica a rete, battendo Di Punzio all’angolino. Bisogna aspettare il 21’ per poter registrare la risposta dei padroni di casa, Kouyo (subentrato all’infortunato Paglialunga) tenta una conclusione dai 16 metri, ma Della Pietra è pronto a bloccare. Al 25’ altra occasione per il Francavilla, questa volta molto più ghiotta, con Ferrari che, capitalizza un cross di Novielli e di testa coglie in pieno la traversa. Al 35’arriva il pareggio dei padroni di casa: è Del Zotti a servire un cross dal limite dell’area, non aggancia per un soffio Novielli di testa, ma sulla palla si fionda Radicchio che, di destro, batte l’estremo ospite. Al 42’ Malagnino sciupa l’occasione per portare in vantaggio io suoi, manda incredibilmente a lato un destro molto insidioso.

Nella ripresa Ferrari si ripete di testa su cross di Malagnino, ma ancora una volta la conclusione è sfortunata, la palla finisci di poco sulla traversa. Da questo momento in poi cala il buio sulla partita, il Francavilla gestisce maggiormente palla e il Sant’Antonio si limita a gestire ordinatamente i timidi affondi degli avversari. Bisogna attendere il 39’ per poter registrare un’altra azione degna di nota, quando il neo-entrato Maffuci, di testa manda di pochissimo a lato un cross invitante di nettuno. Al 42’ è Maraschio a sciupare un’occasionissima: dopo uno scambio pregevole con Radicchio l’attaccante di casa cincischia col pallone davanti al portiere avversario e non coglie l’attimo giusto. In pieno recupero altra clamorosa occasione per il Francavilla: su calcio d’angolo di Malagnino e sempre Maraschio a fondarsi sulla palla di testa, ma la mira non è precisa e la palla si perde oltre il palo alla destra di Della Pietra. Un punto che permette al Sant’Antonio di restare ancorato al quarto posto della graduatoria, con in programma la gara interna contro la Forza e Coraggio Benevento di mercoledì prossimo.


FRANCAVILLA-SANT’ANTONIO ABATE 1-1

FRANCAVILLA: Di Punzio 6; Del Zotti 6,5 Anglani 5,5 Paglialunga sv (7’pt Kouyo 5,5) Dambra 5; D’Amario 5 (37’st Maraschio 6) Novielli 6 Ferrari 6; Schirinzi 5 Radicchio 6 Malagnino 5,5. A disp. Palmieri, Nicoletti, Guzzetti, Russo, Paciullo. All. Ruisi.

SANT’ANTONIO ABATE: Della Pietra 6; Nettuno 6,5 Itri 6 Coccorullo 6,5 Della Corte 5,5; Costantino 6 (14’st Tamponi sv) Sekkoum 5,5 Iovene 6; Solimene 6 Siano 6 (31’st Maffuci sv) Tedesco 5,5 (14’st Conte). A disp. Afeltra, D’Aniello, Della Femina, Vitale. All. Di Nola.

ARBITRO: Corbini di Alessandria 6

MARCATORI: 4’ pt Costantino, 35’ pt Radicchio.

Note: Spettatori 300 circa. Espulso al 43’ st Schirinzi per proteste. Ammoniti: Malagnino, Radicchio, Ferrari, Kouyo, Nettuno.


venerdì 5 marzo 2010

IL FRANCAVILLA E IL DOVERE DI PROVARCI, VOLER VIVERE ANCORA

Nell’irrefrenabile ricominciare del campionato del Francavilla, questa ulteriore attesa sembra diversa. Più densa, più plausibile. Più carica di aspettative. La sensazione di un cambiamento è palpabile. Ma basterà? L’ingaggio di un nuovo allenatore sarà sufficiente a restituire dignità di squadra ad un gruppo di giocatori in evidente picchiata depressiva? Ad un soffio dalla partita col Sant’Antonio Abate non ci sono risposte. Solo domande, legittime. E interrogativi, pertinenti. Pietro Ruisi, tecnico rianimatore, ultimo soccorritore disponibile, è reduce da una settimana di intenso lavoro. Cinque giorni col Francavilla. Un lungo giro di colloqui per sapere come sta la squadra, qual è il male che l’affligge, quant’è profondo il disagio che sembra divorarlo. Il Sant’Antonio Abate, uno dei clienti peggiori che potevano capitare, condizione che conviene non considerare più, in un campionato in cui qualsiasi avversario, all’origine del confronto, si trova più sopra. Condizione superata anche ora che la sfida del Francavilla è quasi esclusivamente con se stesso: può non bastare nulla, perché la cifra tecnica rimane inferiore e lo sforzo mentale può essere vano se si guarda esclusivamente al risultato. O può servire a superarsi: perché aiuterebbe a comprendere qualcosa, a capire se nelle giornate che restano il Francavilla arriverà da squadra viva e, quindi, se l’impresa di una salvezza tanto complicata può essere ancora possibile, nonostante il continuo aggiornamento di distacchi e paure. Se stesso e il Sant’Antonio Abate: due avversari in novanta minuti. Forse il primo più pericoloso. Una squadra che deve salvarsi, che deve provare quantomeno a non perdere contatto dal Bacoli, che ha il dovere di reagire, di alzarsi dopo le 3 sconfitte consecutive (Matera, Bacoli e Pianura). Ora si potrà capire se il Francavilla esiste o si è sgonfiato con largo anticipo (qualora si fosse mai gonfiato) e possono partire i titoli di coda. Dipende dalla forza mentale che il gruppo riesce a dimostrare, dalla capacità di rimanere in piedi sulle proprie rovine, di rispondere alle sollecitazioni giunte sotto forma di critica o di parole chiare. Pietro Ruisi, dovendo fare a meno dello squalificato Salvestroni, schiererà un centrocampo identico a quello di domenica scorsa a Pianura: Ferrari attorniato dai giovani Novielli e D’Amario. Davanti a Di Punzio, la difesa sarà capeggiata dalla coppia centrale Anglani-Paglialunga, terzini Del Zotti e Dambra. Tridente offensivo sorretto da Radicchio con le incursioni di Malagnino e Schirinzi. Bastera? Il dovere è provarci, voler vivere ancora.

giovedì 4 marzo 2010

IL PUNTO SULLA SERIE D - GIR.H: TESTA ESCLUSIVA PER IL PIANURA

Come nelle previsioni, la ventisettesima giornata ha inciso sulla vetta del girone H, che adesso è ad esclusivo appannaggio del Pianura. La squadra di Gargiulo si è aggiudicata per 2-1 il match interno col Francavilla Fontana (in gol Sibilli, Allocca e nel finale Russo per i brindisini) capitalizzando il pareggio nello scontro diretto tra Neapolis e Casarano. La grande rincorsa del Pianura, dopo le amnesie di inizio stagione, è coronata, a conferma del notevole potenziale in possesso dei biancazzurri. Certo la strada da percorrere resta lunga, anche perché il Pianura ha giocato una gara in più e osserverà il turno di riposo solo fra sei turni di campionato. Ma per il Neapolis poteva andare peggio, visto che il Casarano ha colpito due legni e avuto l’occasionissima finale con Contino. Invece il contraccolpo del pareggio è ancora ammortizzabile mentre i salentini, pur avendo centrato il nono risultato utile, restano ad un considerevole distacco di otto punti dalla vetta. Il Sant’Antonio Abate, grande protagonista della prima parte di campionato, non è più in corsa per il vertice ma resta in piena quota playoff. La squadra di Di Nola continua a d avere nel comunale il suo punto di forza: col 3-0 al Pisticci firmato Maffucci, Iovene e Siano, porta a 10 i successi casalinghi. Più incerta la battaglia per il quinto posto, conteso da ben 5 compagini. Si tratta di Casertana, Forza e Coraggio Benevento, Francavilla in Sinni e Pomigliano, che hanno tutte pareggiato domenica scorsa, e del Matera che invece ha conquistato l’intera posta nel match casalingo col Fasano. Il dodicesimo centro in campionato di Albano porta a dieci punti in quattro gare il ruolino della gestione di Roberto Rizzo. Detto della colonna sinistra di classifica, dall’altra parte, il segnale più forte arriva dall’Ostuni, che viola Ischia con un gol di Salzano e comincia a vedere l’orizzonte salvezza. Il + 5 sul sest’ultimo posto è un bel patrimonio da difendere per gli uomini di Lombardo. Le difficoltà del Bitonto, che dovrà giocare in campo neutro ed a porte chiuse le gare interne fino al termine della stagione regolare, tengono vive le speranze di Pisticci, Sibilla Bacoli e Francavilla Fontana, perché evitare il penultimo posto permetterà quasi certamente di disputare le sfide playout. La Sibilla sta dando segnali di ripresa, il Francavilla li affida a Pietro Ruisi, il terzo timoniere di una stagione costellata in casa biancazzurra da imprevedibili difficoltà.