martedì 9 marzo 2010

FRANCAVILLA, PRENDERSI TUTTO PER CONTINUARE A SPERARE

Non sembra più un campionato quello del Francavilla. E’ una scia di fumo, se guardiamo alle prospettive. E’ un immenso pantano, se ci concentriamo nelle partite fatte, sulla pochezza del calcio prodotto, sull’inesorabile destino che avanza. Ci si muove, ancora, tra progetti e problemi, tra delusioni e mortificazioni. In un clima di mimetizzata precarietà. Tutto, a parole, sembra ancora realizzabile: schivare i play out, salvarsi sul campo, evitare le brutte sorprese. Molto, nei fatti, va verificato. Bitonto-Francavilla può, intanto, abbattere l’ultima illusione, oppure tenerla in vita. Dipende dal risultato, è ovvio. Capitan Di Punzio sembra convinto di potercela fare. “Finché non c’è un verdetto di condanna, il Francavilla non si arrende. Io continuo a pensare a qualcosa di possibile, che può ancora avverarsi. Dobbiamo cominciare a vincere e non smettere più. A partire da domani. La speranza esiste, Non è morta. Si va in campo con un unico obiettivo: prenderci tutto”. Per prendersi tutto il Francavilla dovrebbe ricordarsi come si fa. Non gli riesce dallo scorso 27 gennaio: 4-0 al Benevento. Da allora un lugubre susseguirsi di cadute dolorose e di tagli, di genaili pensate e di tonfi. Il Francavilla è immobile da troppo. Impalpabile da sempre. Una squadra che, per com’è strutturata, non sembra più in grado di imporsi un ritmo e di darsi una direzione di marcia. Non vince perché segna pochissimo. Perde o pareggia perché si fa infilare facilmente. La crisi è facile da leggere anche se Di Punzio parla di forza inesplorata e di fiducia da ritrovare. “Io non l’ho ancora persa. Penso che il Francavilla di Pianura, quello visto nella ripresa, sia una squadra credibile. E anche contro il Sant’Antonio Abate quella credibilità è stata nuovamente visibile. Io, almeno, l’ho vista”. Per contorcere il dito nella piaga c’è da aggiungere l’infortunio di Paglialunga, baluardo sul quale, finora, si è poggiata l’intera forza difensiva dei biancazzurri. Venti giorni di stop per lui per una piccola lesione al collaterale. A sopperire la sua mancanza pare che la società abbia tesserato Antonio Gallù. Il difensore conosciutissimo per aver vestito fino allo scorso anno la maglia del Francavilla, è svincolato a causa dell’infortunio grave avvenutogli nella periodo di preparazione pre-campionato con il Racale, e da tempo aveva iniziato il recupero proprio sul green del ‘Giovanni Paolo II’, da due giorni si è aggregato al gruppo (da parte della società il comunicato non è stato ancora stilato). Ruisi, nelle ore un po’mosse della vigilia, sta scegliendo gli uomini da impiegare e sta meditando la strategia. Gioca la squadra che ha pareggiato contro il Sant’Antonio, a parte le forzate rinunce per squalifica a Malagnino (1) e Schirinzi (2), dentro Russo e Maraschio. Una squadra che, se tiene la linea difensiva troppo bassa e non si giova dei ripiegamenti puntuali degli esterni alti, rischia di andare in inferiorità numerica in mezzo al campo. Dove il Biotonto promette di ammassare uomini, lasciando al solo Di Pierro il compito di coprire l’intero fronte offensivo.
Anche il Bitonto è convinto di potercela fare. E’ una squadra strana. Ha sicuramente più punti del Francavilla, ma non è detto che sia afflitto da meno problemi (su tutti gli stipendi arretrati da novembre ai calciatori e la squalifica del proprio campo fino al 16 maggio. Il match, infatti, si disputerà sul neutro di Martina Franca e a porte chiuse. Il campo ci aiuterà meglio a comprendere. Sarà comunque utile. Bitonto-Francavilla comunque potrebbe avere un seguito ulteriore. E nemmeno occorre spiegare il perché.

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