E' finita come era giusto e logico che si chiudesse il girone, con la Spagna al primo posto e l'Italia ai quarti. E' finita con la lezione di sportività dei Campioni del Mondo, alla faccia di quelli che credevano davvero al biscotto, forse perché contagiati dalla cultura dei sospetti e delle irregolarità. Ce l'ha fatta invece l'Italia, grazie a se stessa e a una partita che ha rilanciato gli azzurri al modulo più logico, con De Rossi a centrocampo, perché quella è la sua natura e pensare di dover sprecare le sue qualità in un ruolo non congeniale è davvero troppo. Bravo Prandelli, nella partita decisiva, a restituire ai tifosi la squadra che tanto bene aveva fatto nelle qualificazioni, con Pirlo capace di dettare i tempi con gente capace di strappare e sfruttare i suoi tocchi. Ora può davvero cominciare l'Europeo dell'Italia, che offre l'impressione di essere in crescita e non deve più commettere l'errore di lasciare in equilibrio partite assolutamente alla portata. L'Italia l'ha chiusa con l'Irlanda, così come doveva fare con la Croazia e non c'era bisogno di tutta questa sofferenza finale.
Ma la fotografia della partita è molto, se non tutta, nei gol di Cassano e Balotelli, gli attaccanti designati al debutto e che hanno visto le loro strade divise proprio nei novanta minuti decisivi. E' stato sostituito Cassano, che aveva firmato il gol capace di aprire la partita; poi ci ha pensato Balotelli, subentrato a Di Natale e capace di chiudere una gara comunque complicata con una
prodezza. Sono stati due gol su calci d'angolo, ma forse per la prima volta l'Italia ha regalato alle punte l'assistenza che meritavano. E anche per questo Prandelli merita il massimo apprezzamento, per aver tenuto sulla corda tutti i suoi attaccanti, senza perdere nessuno per strada. Ora l'Italia sa di potersela giocare con le altre sette migliori d'Europa e soprattutto sa di avere un'infinità di frecce al proprio arco. Abate e Balzaretti sono stati bravi a sostituire Maggio e Giaccherini e soprattutto Prandelli, come detto, è stato ancora più bravo a capire il momento giusto per rilanciare l'Italia. L'Italia delle qualificazioni, con tanto cuore e con De Rossi gigante a centrocampo.
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