sabato 24 aprile 2010

MICHELE SIMONE: UNA VITA TRA PENETRAZIONI E RIMBALZI


Michele Simone, ala-pivot della Soavegel Basket Francavilla, una grinta fuori dal comune, un concentrato di energia che trasmette voglia di vincere. E, dietro quell’energia, un ragazzo straordinario, stakanovista e generoso che ha sempre un sorriso per tutti. Il 25enne dalle origine garganiche, con la formazione allenata da coach Davide Olive, ha conquistato il secondo posto, nel campionato di serie C dilettanti e si prepara ad affrontare nel migliore dei modi i play-ff per l’accesso in serie B. Evidente è la sua stazza, 198 centimetri di altezza per 105 chilogrammi di peso e fa delle penetrazioni e dei rimbalzi le sue armi migliori. Noi de “Il Brindisino” lo abbiamo voluto intervistare per conoscerlo meglio.


Quali sono le tue origini? Qual è stato il tuo percorso formativo?

Sono nato a San Giovanni Rotondo e ho risieduto fino all’età di 18 anni a Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia. Ho conseguito la maturità scientifica e, raggiunta la maggiore età, ho iniziato a girare per la Puglia per giocare a basket. Il mio primo contratto l’ho firmato a Monopoli in C2, poi sono stato a San Severo in B dilettanti, poi ancora Monopoli in C dilettanti fino ad arrivare quest’anno a Francavilla. Di pari passo all’attività cestistica ho studiato e sono ruscito a conseguire la laurea in Economia e gestione dei servizi turistici presso l’Università di Foggia.


La tua infanzia è stata significativa nella definizione della tua carriera da cestista?

Penso che l’infanzia di ognuno condizioni lo sviluppo della propria personalità e di conseguenza l’approccio alla vita e allo sport, che è un piccolo aspetto di questa. Provengo da una famiglia benestante: mio padre è ingegnere, mia madre è medico, ma nonostante ciò siamo una famiglia molto affiatata e con pochi grilli per la testa. A 18 anni ho fatto la scelta di essere indipendente e sono andato via da casa per giocare a basket e studiare, non chiedendo mai nulla alla famiglia. Colgo l’occasione per ringraziarla appunto la mia famiglia, insieme a tutte le persone che sono state e sono tutt’ora importanti nel mio processo di crescita.


Quando hai iniziato a giocare? Perché hai scelto il basket? Hai praticato altri sport?

Ho iniziato a giocare a basket all’età di 6 anni. Il perché ho scelto il basket? Chiunque abbia giocato a questo sport sa che è come una droga, una volta provato crea dipendenza ed è difficile distaccarsene. Ho praticato altri sport durante gli anni della scuola, tra cui: calcio, volley, corsa campestre, lancio del disco. Ma il basket mi ha stregato e non sono riuscito a uscirne fuori.


Com’è il tuo rapporto con la Soavegel? E con la città di Francavilla?

Il rapporto con la Soavegel è in continua evoluzione, ma comunque buono. La società è molto ambiziosa, si respira tanta passione al suo interno e qualche errore di gioventù passa in secondo piano, proprio perché commesso per la voglia di fare bene bruciando le tappe. Speriamo che si avvicini quanto più gente possibile alla società e alla squadra. Lo sport è scuola di vita e deve insegnare valori a tutti, soprattutto ai più giovani. Anche per questo non ho esitato ad accettare l’esperienza da istruttore di minibasket in due scuole elementari quando mi è stato proposto.

Troppo bello stare con i più piccoli e provare ad insegnarli nozioni di basket ma soprattutto di vita, Troppo bello imparare anche da loro. Il rapporto con Francavilla città, lo definirei strano, invece. Diciamo che la città è come divisa in due, tra gente molto genuina (soprattutto gente di mezza età) e gente alquanto esibizionista e spesso non troppo ricca di valori (soprattutto i giovani e giovanissimi). Io preferisco la semplicità e la genuinità, mi piace essere non apparire.


Soddisfatto della stagione? I risultati soddisfano le aspettative?

Al momento penso questa sia la mia migliore stagione da quando gioco per costanza di rendimento.

Sarei soddisfatto ancora di più soddisfatto se insieme ai miei compagni di squadra riuscissi a regalare ai tifosi, ai nostri dirigenti e a noi stessi la B dilettanti. Ci aspettano dei play off durissimi e incerti. Speriamo di uscirne vittoriosi, aiutati dall’ entusiasmo della gente. E’ indispensabile per ottenere risultati.


Il tuo sogno nel cassetto ?

Nel brevissimo periodo vincere questi play off con la Soavegel. Per il futuro, quello di tornare nella mia terra e diventare un imprenditore di successo. Ne approfitto per salutare il mio paese, Monte Sant’ Angelo.


Cosa avresti fatto nella vita se non avessi giocato a basket?

Sicuramente avrei studiato comunque per costruirmi un futuro diverso. Sarei andato sicuramente fuori insieme a mio fratello (un anno più giovane) che è già ingegnere. Magari avrei fatto il dietologo, chissà…


Vuoi aggiunger qualcos’altro?

Lo scudetto lo vince la Roma alla faccia del mio compagno di squadra Arcangelo Sarli (interista doc)… grande Arcangelo. Da buon italiano però spero che la Champions la vinca l’Inter (altrimenti la mia amica Mariella mi picchia).

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