Il poliziotto francavillese continua la striscia positiva di risultati e dopo le vittorie nella DEEJAY TEN a Milano, nella HUMAN RACE a Roma fa sua anche la sesta edizione della SHARMARATHON nel deserto del Sinai. La gara, una mezza maratona, si è disputata lo scorso venerdì 6 novembre a Sharm El Sheik, precisamente nello splendido ed incontaminato Parco Nazionale di Ras Mohamed. Nutrita e più qualificata quest’anno la presenza di atleti locali (marocchini ed egiziani), poi a rendere la competizione ancor più impegnativa la presenza (la prima volta questa) di molti atleti etiopi giunti in Egitto direttamente da Adiss Abeba.
Gara vera quindi e dura per via del tracciato (molti i tratti di sabbia) e delle condizioni climatiche (quasi 30 gradi al traguardo). Subito gli atleti degli altipiani al comando ad imporre un ritmo alla corsa che Ottavio ha subito ritenuto spropositato. “Avevo già corso (e vinto tra l’altro) qui lo scorso anno” commenta il pugliese “quindi sapevo bene come gestire ed interpretare la gara. Dopo il primo chilometro ho visto una decina di etiopi correre sul piede di 3 minuti e 6 secondi al chilometro e ho capito che per me sarebbe stata veramente dura anche perché gli atleti egiziani e marocchini mi hanno lasciato solo davanti a fare il lavoro non dandomi mai il cambio”.
Però sembra davvero che il portacolori della Polizia di Stato stia attraversando un momento estremamente positivo, corre con disinvoltura ed è bello vederlo sereno anche psicologicamente, le sue parole lo confermano: “Seppur dopo 10 chilometri i giochi per la vittoria finale sembravamo ormai fatti visto che ero intorno all’ottava posizione con oltre un minuto da recuperare sul battistrada, ho pensato che non era finita finchè non era finita… quasi un gioco di parole per spiegare che era giusto crederci sino infondo” ammette lo stesso Ottavio e infatti così è stato.
“Nel tratto forse più duro e impegnativo fatto di salite, cambi di direzione repentini e sabbia ho trovato i giusti appoggi e mentre io continuavo ad avanzare in piena spinta vedevo gli atleti stranieri in vantaggio rispetto a me spegnersi pian piano, a quel punto ho iniziato la rimonta dando fondo a tutte le energie e al 18° chilometro ho raggiunto e superato l’etiope in testa. Poi ho tirato dritto sino al traguardo rilassandomi e godendomi lo spettacolo dell’arrivo sotto la Porta di Allah stabilendo, tra l’altro, anche il nuovo primato della corsa in 1 ora 10 minuti e 20 secondi” spiega soddisfatto Andriani.
Poi serio e preciso confessa: “Da aprile a luglio ho passato davvero un brutto periodo. Si erano manifestati segnali importanti che facevano presagire che il mio fisico fosse oramai saturo di fatica ed era logico pensare che per non compromettere il resto della vita da vivere (questo era il consiglio dei medici) sarebbe stato meglio appendere le scarpe al chiodo. Stabilire di smettere senza che a deciderlo fossi stato io mi faceva arrabbiare, anche se resta ovvio che prima o poi il momento di dire basta arriverà, però è stato piacevole a 35 anni ritrovarmi ancora pieno di stimoli e motivazioni. Se sono riuscito a tornare ai miei livelli e a non perdermi d’animo lo devo solo a me stesso, però un grazie lo devo anche alla mia osteopata Giuseppina D’Ambrosio, guarda caso anche lei di Francavilla Fontana. Con lei abbiamo iniziato proprio da luglio un lungo percorso insieme che sta veramente dando i suoi frutti, mi fido di lei, è molto preparata e paziente al tempo stesso perché noi atleti non siamo facili da gestire.
Già domenica 15 Ottavio sarà nuovamente in gara, a Volpiano (Torino) nella seconda prova valida come selezione per gli Europei di Cross e poi ancora il 29 a Condino (Trento). Sarebbe bello rivedere il pugliese in azzurro il 13 dicembre a Dublino. Poi negli obiettivi una maratona in primavera e gli Europei di Barcellona in agosto.
Non resta che dire: “Forza Ottavio…corri!”.
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